Domani si presenta il volume "Lontano da dove?" in occasione del Giorno del Ricordo.

Curato da Dario Mattiussi e Giuseppe Mirabella, il volume raccoglie i lavori svolti nell’arco di due anni dagli studenti del Liceo “M. Buonarroti” guidati dagli insegnanti M. Musina, C. Lugnan, M. Battistutti e G. L. Blasina.

Domani, 16 febbraio,  presso Casa Candussi Pasiani, con inizio alle ore 20.30 sarà presentato il volume “LONTANO DA DOVE? LABORATORI DIDATTICI SUL DOPOGUERRA GIULIANO 1945-954” edito dal Centro Isontino di Ricerca e Documentazione Storica e Sociale “L. Gasparini”. L'iniziativa è promossa dall'Assessorato alla Cultura in occasione del Giorno del Ricordo.

La presentazione sarà curata dal prof. Dario Mattiussi, segretario del Centro, con letture di Lucia German ed accompagnamento musicale del gruppo NO-BEL.

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Il secondo dopoguerra costituisce uno dei periodi trattati in modo più superficiale dalla manualistica scolastica.  I riferimenti alla Venezia Giulia sono pochissimi: le “foibe”, l’esodo dall’Istria, spesso omaggi al politicamente corretto, privi di una contestualizzazione storica adeguata.  Nei manuali la storia regionale è qualcosa di “lontano” dal resto del Paese, a cui si accenna senza poterne sviluppare la complessità.

Del resto, per tutta la prima metà del novecento, quella della Venezia Giulia è stata davvero una storia diversa, più facilmente inseribile in un contesto europeo, che in quello nazionale.  Pensiamo al peso della Grande Guerra in una Regione pluriculturale, alla violenza del fascismo di confine, alla resistenza che nasce in anticipo rispetto al resto del Paese, all’annessione della Venezia Giulia al Reich tedesco, all’orrore delle foibe, al dramma dei profughi dall’Istria, all’emigrazione in Yugoslavia prima della rottura del Cominform nel 1948.

Sono tutti elementi che ci rendono in qualche modo “lontani” e “diversi” dai nostri connazionali e che in sostanza impediscono alla nostra storia di trovare posto nelle sintesi dei manuali.

Del resto, nessun testo scolastico potrebbe spiegare quell’insieme di passioni contrapposte, di violenza, di speranze e delusioni che caratterizza il nostro dopoguerra, incidendo non la carta ma la carne delle persone, i loro destini.

Studenti e insegnanti del Liceo Buonarroti, guidati dai ricercatori del Centro “L. Gasparini”, hanno inteso indagare il dopoguerra giuliano attraverso l’attivazione di laboratori didattici dedicati alle fonti archivistiche, alla memoria orale, alla raccolta di immagini e documenti e all’analisi dei media dell’epoca.

I risultati testimoniano la curiosità ma anche le competenze raggiunte dagli studenti, capaci di immergersi in vite e passioni, per loro lontane, senza pregiudizi e senza coperture ideologiche.  Accompagna gli elaborati,

una preziosa introduzione, di taglio didattico, di Giuseppe Mirabella che analizza le problematiche affrontate nel testo, fornendo gli strumenti per la comprensione della complessità e della particolarità del nostro dopoguerra.

Il volume è quindi, in primo luogo, uno strumento di comprensione e di stimolo all’approfondimento ma anche la testimonianza di come gli studenti abbiano saputo rendersi protagonisti del “fare storia”.