Il 21 settembre verrà inaugurato il parco didattico archeologico nell'area della necropoli longobarda.

Iniziativa finanziata da Provincia di Gorizia e Comune di Romans d'Isonzo.

Sarà inaugurato sabato 21 settembre alle ore 16 il Parco didattico archeologico sul luogo dello storico ritrovamento della necropoli longobarda romanse. Voluta dall’Amministrazione comunale di Romans il progetto è finanziato da un contributo della Provincia di Gorizia e da fondi comunali ed ha avuto il supporto anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia; la sua realizzazione è stata coordinata dal vicesindaco Michel Calligaris con la consulenza archeologica della dottoressa Annalisa Giovannini e tecnica dell’architetto Ennio Snider, collaboratori dell’ente anche nelle altre iniziative di valorizzazione del patrimonio legato alla necropoli longobarda. Il Comune ha trovato anche la collaborazione dell’associazione culturale “I Scussons” di Romans, sempre attivi in ambito locale nel campo della ricerca storica, e del volontariato locale, che ha contribuito alla realizzazione della ricostruzione principale, rappresentata da un’ipotesi di sepoltura di rango, sovrastata dalla cosiddetta “Casa della morte”.

All’iniziativa hanno lavorato anche la ditta Arredamenti Visintin di Romans e la Arte Grafica di Santa Maria la Longa. Da annoverare anche il grande lavoro svolto dagli operatori tecnici comunali per la sistemazione e l’allestimento dell’area, che in questi giorni troverà completamento in tutte le sue parti.
Alla cerimonia inaugurale dopo i discorsi inaugurali delle autorità presenti, vi sarà anche una relazione archeologica della dottoressa Giovannini e saranno presenti i figuranti dell’associazione di rievocazione “Invicti lupi”.

La scoperta della necropoli longobarda ha portato in dote al Comune di Romans d’Isonzo e alla comunità locale un patrimonio storico e archeologico di grande valore, unitamente ad un preciso impegno di valorizzazione. La risposta a questa esigenza giunge anche attraverso iniziative come questa, che segue ad altre di carattere espositivo, editoriale e di approfondimento: la creazione di un Parco in stretta connessione con il luogo della sepoltura e del ritrovamento, collocando sul territorio, seppur in maniera simbolica e ricostruttiva, un punto di interesse turistico.

Un parco a misura di visitatore, dove ricordare le popolazioni che vissero in questi luoghi e recuperare segni e simboli della tradizione e della ritualità longobarde. Un luogo dove sviluppare la didattica archeologica, quale segnale concreto della presenza di genti antiche e luogo di ulteriore e migliore conoscenza della nostra storia. Con questo spirito il Comune di Romans d’Isonzo ringrazia tutti coloro (istituzioni, Enti, associazioni e persone) che hanno contribuito e sostenuto l’iniziativa e dà il benvenuto ai visitatori in questo piccolo ma significativo angolo di memoria storica.

Il Parco Didattico Archeologico sorge sull’area nord-orientale della necropoli, indagata per la prima volta nel 1986, all’epoca della scoperta, in cui sono state trovate sepolture con corredo semplicissimo, dato da frammenti di vasellame ceramico, risalenti alle ultime fasi del sito e date alla fine del VII secolo.

Nelle successive aree di indagine sono poi emerse le caratteristiche tipiche dell’età longobarda: le tombe, come si nota, sono disposte l’una accanto all’altra a formare file quasi parallele, orientate in direzione est-ovest. In esse i corpi sono deposti con i piedi a est e la testa a ovest. Si nota, inoltre, la formazione di alcuni gruppi di sepolture, delimitate dalle cosiddette “fasce di rispetto”, ossia da parti di terreno non occupato da sepolture.