“La violenza maschile nei confronti delle donne non è un fatto privato, ma è un fenomeno strutturale e trasversale della società e che affonda le sue radici nella disparità di potere fra i sessi.
Il “Delitto d’onore”, è stato abrogato solo nel 1981.
Fino ad allora, commettere un omicidio al fine di “salvaguardare l’onore”, prevedeva una sanzione minore, attenuata, rispetto all’analogo delitto di diverso movente. Perché l’offesa all’onore, arrecata da una condotta disonorevole (della donna), era gravissima provocazione. E, la riparazione dell’onore, non determinava una riparazione sociale.
Noi uomini abbiamo perso il ruolo predominante che ci è appartenuto per millenni, e che nessuna moglie, compagna o madre, aveva mai osato mettere in discussione sino a questi ultimi anni.
E questa nuova condizione di maschio depotenziato, come la risolviamo?
“Femminicidio” è un (brutto) neologismo inserito nel vocabolario e nel Codice Penale Italiano.
È un termine che si è consolidato in questi anni per descrivere l’assassinio di una donna per il carico specifico che si propone di significare.
La donna, viene uccisa, perché donna.
La vittima, è colpevole di essere ciò che è, dunque, meritevole di essere eliminata assieme alla sua specificità.
La femminilità è dunque una responsabilità di genere.
L’unica arma possibile è l’educazione, che insegni genere, differenze e uguaglianze.
Un’educazione, sociale, scolastica, familiare, culturale.
Un impegno che deve vederci tutti uniti e coinvolti.
Purtroppo, non credo che un lavoro teatrale possa far cambiare idea a qualcuno che decide di uccidere una donna.
Sarebbe troppo facile.
Ma da parte mia, c’è soprattutto l’esigenza di capire, come essere umano, cosa succede ad un altro essere umano quando compie una cosa che, alla fine, a me sembra il più grande esercizio di potere che ci sia. Una cosa che ha il sapore dell’onnipotenza: togliere la vita a una persona (DONNA) che, come ci hanno insegnato a “dottrina”, è una cosa che può fare solo Dio”.
Manuel Buttus
Se non avessi più te è uno spettacolo che giovani uomini e donne dovrebbero vedere, perché prova a fare i conti con le ragioni per cui gli uomini temono così tanto di sentirsi “depotenziati”, si interroga sul perché alcuni di loro arrivino a commettere omicidio verso una donna proprio perché “donna”.
La scrittura scenica del teatrino del Rifo incontra per questo progetto la ricerca musicale e vocale di Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino e diventa un teatro sincero e autentico.
“Il diario di Giulia”, “Il punto di vista di lei” e “Se non avessi più te” sono le tre storie di questo racconto. Queste tre storie cominciano con la Genesi… perché dalla “Notte dei Tempi”, siamo tutti responsabili.
TEATRINO DEL RIFO è la compagnia teatrale di Giorgio Monte e Manuel Buttus, attori, registi, formatori, autori per il teatro e il cinema.
La formazione si costituisce negli anni Novanta a Torviscosa, cittadina operaia fondata nel Ventennio e annoverata fra le città di Fondazione, oggi importante polo chimico-industriale della Bassa friulana.
Attualmente i progetti della compagnia possono contare sul fondamentale sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, mentre le produzioni teatrali e l’attività pedagogica e laboratoriale si realizzano principalmente in collaborazione e con la partecipazione del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG.
Dal 2004, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, cura la programmazione de Il Teatro nei Luoghi, manifestazione giunta alla XVI Edizione. Questa rassegna itinerante di spettacoli e appuntamenti teatrali e musicali in luoghi insoliti e poco conosciuti della Regione Friuli Venezia Giulia è diventata una significativa e determinante opportunità di cultura e spettacolo dal vivo per un territorio, in primo luogo quello della Bassa friulana, ma anche ad altri Comuni della Regione Friuli Venezia Giulia.
Lo spettacolo Se non avessi più te, ultimo appuntamento nel programma di questa edizione di Quando le Donne, si terrà venerdì 8 aprile alle 20:30 presso il Centro Culturale Casa Candussi - Pasiani.