INAUGURAZIONE LAPIDI A RICORDO DEI SOLDATI AUSTRO-UNGARICI

ll 5 settembre

si è tenuta la cerimonia d'inaugurazione di due lapidi in marmo a ricordo dei soldati austroungarici deceduti negli ospedali militari italiani di Romans e Versa durante la Grande Guerra, posizionate all’interno dei rispettivi cimiteri comunali.

L’iniziativa, unica fino ad oggi nel suo genere, vuole ricordare a distanza di un centinaio di anni, che pur se in guerra, gli eserciti prestavano le cure mediche anche ai soldati nemici presso gli ospedali militari o i primi posti di soccorso a ridosso delle linee del fronte, ove venivano curati principalmente i propri feriti.

Talvolta veniva loro salvata la vita per poi essere mandati ai campi di prigionia, ma spesso non si poteva che accompagnarli verso la morte a causa delle ferite riportate nei combattimenti sul vicino fronte carsico.

Sono vicende poco conosciute che devono essere raccontate e che devono essere portate a memoria. Non bisogna mai dimenticare che in mezzo alla bestialità della guerra c’erano uomini, che non guardavano il colore della divisa, ma si prendevano cura delle persone che ne avevano bisogno, da una parte e dall’altra.

Il progetto, che ha portato alla realizzazione delle due lapidi marmoree in cui sono riportati i nomi dei  soldati deceduti, è il frutto di una accurata e molto più ampia ricerca storica, eseguita dalla Sezione di Ricerca Storica del Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso, presso numerosi e vari archivi italiani e stranieri sui caduti in divisa austroungarica presso gli ospedali militari italiani durante la Grande Guerra dell’Isontino e dell’ex territorio austriaco, che ha portato al ritrovamento di centinaia di nomi di soldati deceduti e successivamente sepolti nei cimiteri parrocchiali dei vari comuni, fino ad oggi dimenticati.

Per quanto riguarda i due paesi di Romans e Versa, sono stati ritrovati i nomi di soldati per lo più morti negli ospedaletti n° 76 e n° 92 in casa Lang e villa Prandi di Romans, e 006, 75 e 77, nelle scuole e in casa Xillovich e casa Godina di Versa, ma dove erano stati allestiti anche numerosi altri ospedali da campo ove venivano curati i feriti in combattimento.

La ricerca ha inoltre portato al ritrovamento di un centinaio di caduti dell’esercito italiano e soldati dell’ex territorio del Littorale Austriaco, presso ospedali presenti nell’ex territorio ungherese.

Verso la fine degli anni venti, molti dei soldati sepolti nei cimiteri di Romans e Versa vennero riesumati e portati al cimitero militare di Fogliano Redipuglia, di molti però si sono perse le tracce e molto probabilmente finirono nell’ossario dei cimiteri stessi.

Nella lapide posizionata sulla facciata della cappella del cimitero di Romans sono riportati 17 nomi, per la maggior parte di soldati di nazionalità ungherese e di altri provenienti dal territorio Galiziano e dalla Boemia.

Nella lapide posizionata presso la cappella di Versa  oltre agli 8 nominativi dei soldati deceduti negli ospedali militari, anche in questo caso quasi tutti ungheresi e un soldato nato a Muggia, verranno ricordati i 717 soldati austro ungarici sepolti nel cimitero militare, per lo più ignoti e anche loro sepolti attualmente nel cimitero e nelle tre grandi fosse comuni presso il cimitero austro ungarico di Fogliano Redipuglia.

Alla cerimonia d’inaugurazione delle lapidi erano presenti autorità militari e civili italiane e provenienti da Ungheria, Austria e Slovenia.