L'ARTE SACRA, I PALAZZI ED ALTRO DA VEDERE E SAPERE

A Romans:
La Chiesa Parrochiale di Santa Maria Annunziata - piazza Candussi
Palazzo Candussi Pasiani  - piazza Garibaldi
Villa del Torre - via Latina
Palazzo Lang - via Latina
Casa Bolzan - via Raccogliano
I Portali - via Latina
La vecchia Fornace
La Necropoli Longobarda - via del Molino

A Versa:
La Chiesa di Sant'Andrea - via Sant'Andrea 
La Chiesa della Beata Vergine Lauretana - via Lauretana

A Fratta:
La Chiesa di Santo Stefano e i suoi affreschi

A ROMANS:

LA CHIESA PARROCHIALE SANTA MARIA ANNUNZIATA

La primitiva chiesa di Romans venne edificata nel XIII secolo ed elevata a parrocchiale nel 1482. Nel Cinquecento la chiesa fu ricostruita per interessamento dell'allora parroco don Francesco da Codroipo. Nel 1660 un'antica torre adiacente alla chiesa venne trasformata in campanile. L'attuale parrocchiale venne edificata tra il 1699 ed il 1716 e consacrata il 29 novembre di quello stesso anno. Nel 1719 fu realizzato l'altar maggiore, nel 1778 collocato l'orologio sulla torre campanaria e, nel XIX secolo, rifatto il pavimento. Tra il 1886 ed il 1887 venne ricostruita la cella campanaria. Negli anni sessanta del Novecento fu demolita la centa che un tempo attorniava la chiesa. Nel 1996 venne ristrutturato il campanile; nel 2006 toccò alla chiesa

CASA CANDUSSI-PASIANI

Fortemente voluto dall'Amministrazione comunale, il progetto di Casa Candussi-Pasiani è destinato ad essere un intervento di quelli che fanno epoca, per la sua complessità, ma anche e soprattutto per la sua importanza quale recupero architettonico e per la funzione finale destinata allo stabile, acquistato grazie ad un contributo della Regione che ha anche assicurato i fondi per i primi interventi di recupero ( http://www.comune.romans.go.it/index.php?id=10432 )

VILLA DEL TORRE

La villa del Torre è di proprietà della Nobile famiglia del Torre di Romans d'Isonzo. L'elegante villa nobiliare si ispira molto alle ville venete del 1700, infatti questo edificio risale più o meno al 1725.
È caratterizzato dalla parte centrale e da due parti minori ai lati e venne edificata dalla famiglia Lottieri di Gradisca d'Isonzo e, dopo essere stata venduta da quest'ultima e successivamente da altre ricche famiglie, negli anni ottanta venne acquistata dalla famiglia del Torre che ne possedeva già una parte.
Fino a trent'anni fa era totalmente abbandonata: un rudere.
Questo palazzo è stato totalmente restaurato: dalla struttura ai numerosi affreschi presenti all'interno di essa.
Di fronte alla villa è situato lo splendido parco che si estende per quasi 6500 metri quadrati. Nel giardino sono presenti alcuni alberi di circa 3-400 anni, in particolare un tasso, alcuni pini, sofore e altre piante di minore età.
Sfortunatamente nel 2012 la villa è stata soggetta ad un incendio che comunque ha fatto si che durante i restauri siano stati rinvenuti altri affreschi su muri e soffitti.
Ad ogni modo, oggi la villa risplende da quasi tre secoli.

PALAZZO LANG

Nel XVII secolo venne edificato lungo via Latina, in origine con funzione di oratorio privato, costruito dalla famiglia Conti.
Nei tre portali sono testimoniate le diverse fasi costruttive dell'intero complesso: la parte più antica si identifica nel nucleo che ospita il portale centrale con, al di sopra, la pregevole "Madonna con Bambino" in pietra.
La costruzione passò poi al conte Borisi, ufficiale dell'esercito austriaco, ed in seguito venne diviso tra il dottor Vaiz - che ospitò un allevamento di cavalli - ed il contrammiraglio Josef Vinzenz Franz Lang (dal quale oggi prende il nome).
Nel corso della prima guerra mondiale l'edificio venne adibito ad ospedale militare e, nel 1936, trasformato in caserma.

VECCHIA FORNACE

E' una delle fornaci più grandi dell'Isontino e si può trovare la sua storia, insieme a quelle delle sue sorelle coeve, riassunta in "Il fuoco cammina: fornace e fornaciai tra Iudrio e Vipacco" (2000) edito dal comune di Romans d'Isonzo.Testimonianze fondamentali di questo edificio storico e della sua storia sono le interviste alle ex maestranze, che hanno permesso di ricostruire uno spaccato del mondo dell'epoca ( http://www.comune.romans.go.it/index.php?id=46609&L=424 )

NECROPOLI LONGOBARDA

La grande necropoli alto-medioevale è stata considerata dagli esperti tra le più vaste d'Italia.
In sei campagne di scavo sono state portate alla luce oltre 250 tombe, tutte rivolte a sud-est, verso il sorgere del sole ed alla nuova vita ultraterrena, come tradizione delle genti longobarde.
Altre trenta tombe sono emerse nell'ultima campagna di scavo ne settembre 2007, portando il numero dei ritrovamenti a oltre 280.
Da esse sono emerse monili, fibule metalliche, spade, coltelli, cuspidi di lancia e di freccia, umboni degli scudi e altri oggetti di uso comune, oltre ai resti umani di uomini, donne, bambini e di antichi guerrieri, che a Romans probabilmente costituivano un distaccamento militare a difesa di un importante via di comunicazione. ( http://www.comune.romans.go.it/index.php?id=17589 )

A VERSA:

CHIESA BEATA VERGINE LAURETANA

La chiesetta della Beata Vergine Lauretana, fino all'inizio del XVIII secolo intitolata alla Madonna dei Miracoli, è frutto di diversi momenti costruttivi, scoperti durante il restauro degli anni Novanta e volutamente messi in luce. Sorto tra il XVI e il XVII secolo sul luogo di una precedente edicola, il primo nucleo era costituito da una cappella in corrispondenza dell'attuale presbiterio, di cui è stato rinvenuta anche la pavimentazione in cocciopesto impastato con polvere di pietra dello spessore di circa 2 cm. Tra il 1619 ed il 1645 la chiesa fu ampliata con la costruzione della navata, preceduta da un pronao, ed in seguito con la cappella di San Rocco sul fianco destro della navata; sul finire del XVII secolo la chiesa fu arricchita con gli stucchi che adornano l'arco santo e la cappella di San Rocco, attribuiti a Giovanni Pacassi. Ulteriori lavori furono attuati nel corso del XVIII secolo, con la costruzione della sacrestia, la sopraelevazione del presbitero dove fu collocato un nuovo altare marmoreo, l'esecuzione degli affreschi ex voto nella navata. Negli anni Venti del XIX secolo l'edificio subì un consistente intervento di rifacimento per cui il pronao fu chiuso e conglobato nella navata, furono aperte due finestre laterali; anche la facciata fu rifatta, conferendole una forma rettangolare ed in seguito affrescata con la realizzazione di un nuovo campaniletto a vela con bifora ma nel 1930 fu riportata all'aspetto originario a capanna con monofora campanaria. Gli ultimi lavori di restauro furono realizzati tra il 1994 e il 1995

CHIESA DI SANT'ANDREA

La prima fonte scritta in cui è citata la pieve di Versa risale al 1247 ed è a quest’epoca che si fa risalire il nucleo originario della chiesa; come chiesa pievanale era dotata di battistero ed esternamente era circondata dal cimitero. Dalla relazione della visita apostolica dell’abate Bartolomeo da Porcia del 1570 emerge che era ricca di altari lignei: l’altare maggiore era posto in un’abside ed era dotato di pala, a sinistra vi era l’altare di Santa Lucia, a destra l’altare della Madonna e l’altare della confraternita di San Rocco; il fonte battesimale era in pietra sostenuto da una colonna; sopra alla facciata si ergeva un campaniletto a vela con due campane. Nella seconda metà del Seicento la chiesa fu riedificata ed in seguito consacrata. Nel corso dei secoli l’edificio e l’ambiente circostante furono oggetto di continui interventi di restauro, manutenzione straordinaria e rifacimento. All’inizio del Settecento fu eretta la torre campanaria - non vi sono fonti che attestino se la costruzione fosse ex novo o se fosse stata ripristinata una struttura difensiva precedente e trasformata in campanile; il campanile fu restaurato nel 1785 e nel 1837, rimaneggiato nel 1897 e fu oggetto di una riparazione radicale nel 1950; sempre nel Settecento fu abbattuta la centa che circondava la chiesa. All’inizio del Novecento la zona presbiterale fu oggetto di un rifacimento con ampliamento conferendole l’aspetto attuale; non si conosce invece l’epoca di rifacimento della facciata che prima del 1915 si presentava con la parte superiore tripartita verticalmente e con una finestra ad arco al posto dell’attuale nicchia con statua; inoltre vi era una mezzaluna sopra portale d’ingresso. L’ultimo restauro generale dell’edificio risale agli anni Settanta.

A FRATTA:

CHIESA DI SANTO STEFANO

La primitiva chiesa di Fratta venne costruita probabilmente tra i secoli XII e XIII. Nel Quattrocento l'edificio fu ampliato e il campanile a vela edificato per volere dell'allora parroco don Marco Vasio. Nello stesso periodo furono eseguiti gli affreschi della navata. Nel 1678 venne realizzato l'altar maggiore e, nel 1694, la chiesa fu praticamente rifatta. Tra il 1912 ed il 1913 vennero restaurati gli affreschi raffiguranti Scene del Nuovo Testamento. Nel 1987 la parrocchia di Fratta venne soppressa ed unita a quella di Romans. Due anni dopo l'edificio subì un importante lavoro di restauro