Civico Museo Archeologico di Romans

Romans d'Isonzo (GO), via La Centa, 6 (sede municipale)


orari di apertura ordinaria:
lunedì:  10:30-12:00 e 16:00-18:00
martedì:  10:30-12:00
mercoledì: 10:30-12:00 e 16:00-18:00
venerdì: 10:30-12:00
sabato e altri giorni/orari:  su appuntamento
possono essere previste aperture straordinarie in occasione di eventi e manifestazioni
NOTE: ATTUALMENTE CHIUSO PER MISURE COVID
INFORMAZIONI: 0481.966904 - 0481.966911

 

Nel 1986, durante la realizzazione di alcuni lavori in località San Giorgio, avvenne il primo sorprendente rinvenimento: dalla terra emerse una antica spada, importante segno del passato che di li a poco avrebbe aperto alla scoperta ancora più esaltante di una necropoli di epoca altomedievale, che sino ad oggi in diverse campagne di scavo ha fatto riemergere quasi quattrocento sepolture. Molte di queste presentavano le caratteristiche dell’età longobarda ed hanno restituito reperti ossei e corredi di guerrieri, donne di rango ed anche sepolture infantili.

Da allora la scoperta della necropoli longobarda ha portato in dote al Comune di Romans d’Isonzo e alla comunità locale un patrimonio storico e archeologico di grande valore, unitamente ad un preciso impegno di valorizzazione che, nel 2007, si è concretizzato con la realizzazione di uno spazio espositivo all’interno della sede municipale  dove, passando per due importanti mostre temporanee (“I guerrieri di San Giorgio” 2007; “Dame e donne longobarde” 2010) ed un intenso impegno sia economico che organizzativo si è potuto raggiungere l’obiettivo di istituire il Civico Museo Archeologico di Romans.

I longobardi di Romans hanno così ritrovato casa all’interno del territorio in cui vissero e difesero più di tredici secoli fa, facendo rivivere la loro storia e la loro antica civiltà in un luogo di conoscenza e di ricerca.

Il Museo presenta tre sezioni: quella più ampia dedicata agli uomini in armi, che ci hanno lasciato a loro testimonianza i resti dei loro scudi e le loro possenti spade; la sezione più ricca delle donne di rango, con i loro preziosi corredi, tra le quali le caratteristiche fibule a staffa; infine la più recente acquisizione con l’esposizione del corredo di una bambina anch’essa d’alto rango nella fara di Romans, adornata con un corredo anch’esso molto ricco e prezioso.

Con quest’ultimo allestimento il museo si fa anche a misura di bambino, con il racconto della piccola longobarda ribattezzata Adelinda a rievocare una storia importante come quella della popolazione longobarda che in queste terre arrivò  e si stabilì prima di espandersi lungo tutta la penisola italiana.

La sala espositiva e la mostra "I Guerrieri di San Giorgio".

Inaugurazione spazio espositivo (2007)

Lo spazio espositivo sulla necropoli longobarda

La necropoli longobarda, rinasce in una esposizione nella sede municipale.

 

Dalla necropoli allo spazio espositivo. La lunga storia della presenza longobarda a Romans d’Isonzo prosegue attraverso il progetto di uno spazio espositivo temporaneo che l’Amministrazione comunale ha inteso realizzare all’interno della sede municipale, grazie alla collaborazione della Soprintendenza ai beni archeologici e al contributo della Regione, dando, dunque, visibilità a questa pagina importante della storia locale nella principale sede istituzionale. Ciò in attesa di veder realizzato un altro progetto ancora più ambizioso, ovvero il restauro di Casa Candussi-Pasiani, edificio storico acquistato dal Comune per realizzarvi il nuovo Centro culturale comunale, che al suo interno annovera anche uno spazio museale dove dare ancora maggior risalto ai reperti ed agli studi della scoperta archeologica. Tutto è cominciato nell'agosto del 1986, quando, durante l'escavazione per la costruzione della torre dell'acquedotto in località "San Zòrz" spuntò una lunga spada arrugginita, primo segnale di un'importante testimonianza del passato. L’importante scoperta archeologica è avvenuta così, in modo casuale, e pochi potevano immaginare la sua entità. Sotto quel terreno a sud ovest dell’abitato romanese stava emergendo una necropoli di età alto-medioevale, riferibile alla popolazione dei Longobardi.

Da allora, la storia di Romans si è arricchita di un ulteriore prezioso tassello. La grande necropoli alto-medioevale è stata considerata dagli esperti tra le più vaste d'Italia: in sei campagne di scavo sono state portate alla luce oltre 250 tombe, hanno restituito monili, fibule metalliche, spade, coltelli, cuspidi di lancia e di freccia, umboni degli scudi e altri oggetti di uso comune, oltre ai resti umani di uomini, donne, bambini e di antichi guerrieri, che a Romans probabilmente costituivano un distaccamento militare a difesa di un importante via di comunicazione. Appartenevano a quelle prime tribù longobarde immigrate nel 586 dalla pianura ungherese a quella friulana, integrandosi con le popolazioni locali, come dimostrato dal ritrovamento di cimiteri comuni nelle nostre zone. Da subito attorno alla necropoli romanese si è anche concentrata l’attenzione della Soprintendenza per i beni archeologici, oltre a quella del Comune e della locale associazione culturale “I Scussons”, particolarmente attenta alla rivalutazione della storia locale. L’ultima importante campagna di scavo risale al 1993, ma nuovi scenari potrebbero riaprirsi proprio grazie al rinato interesse dovuto alla concretizzarsi del progetto espositivo una scommessa anche turistica di non poco conto per il Comune di Romans, che sarà degnamente accompagnato da una serie di ulteriori iniziative collaterali, quali conferenze, pubblicazioni e incontri didattici dedicati pure alle scuole.