Tutti mi chiamano bionda

Romans d'Isonzo, sabato 9 maggio 2009 - Stabilimento Pupin Sergio, Z.I. via Aquileia

Spettcolo a cura del Teatrodellaluna, con Elena Vesnaver

 

Un omaggio teatrale al mondo del lavoro femminile che il Comune di Romans, con lo spettacolo teatrale “Tutti mi chiamano bionda” che sabato 9 maggio si terrà nell’inconsueta ambientazione dello stabilimento della ditta Pupin Sergio di via Aquileia, nella zona artigianale e industriale di Romans.

Prodotto e curato dal Teatrodellaluna di Trieste, lo spettacolo arriva a Romans in prima provinciale per l’impegno congiunto degli assessorati alla cultura, all’istruzione e alle politiche sociali, che hanno così inteso richiamare l’attenzione sul delicato tema del lavoro e in particolare su quello delle donne, a pochi giorni dalla ricorrenza nazionale del primo maggio.

Non certo casuale il periodo di svolgimento dello spettacolo, ravvicinato alle recenti festività dei lavoratori del 1 maggio.
Al centro della scena la storia di Antonia, giovane ragazza di quindici anni entrata in filanda, dove nessuno le ha spiegato cosa dovrà fare e la durezza del lavoro che dovrà svolgere. La sua storia e le sue parole evocheranno il ricordo di un mondo piccolo ma enorme e molte storie come la sua di vita quotidiana e di quotidiano lavoro, che non sopisce la voglia di vita e di giovinezza della ragazza. Lo spettacolo di e con Elena Vesnaver, con la regia di Maurizio Silvestri si avvale della consulenza storica del professor Giuseppe Mariuz e delle testimonianze di Gilberta Antoniali, filandaia a San Vito al Tagliamento negli anni '50.

 

 

Rassegna Stampa

 

La storia di Toniute, giovane filandaia, storia vera di altri tempi raccolta in un libretto e portata in scena dal Teatrodellaluna, ha colpito e commosso il pubblico romanese, che l’altra sera si è ritrovato numeroso all’interno dello stabilimento della ditta Pupin per asistere allo spettacolo “Tutti mi chiamano bionda”  promosso dal Comune di Romans e dedicato al mondo del lavoro femminile. A colpire in modo particolare l’ambientazione: quella di una delle aziende artigianali del luogo, trasformata per l’occasione in un luogo di spettacolo quantomai suggestivo e significativo per l’argomento trattato. A commuovere la vicenda umana di Gilberta Antoniali, entrata in filanda all’età di 14 anni, il duro impatto con il mondo del lavoro d’un tempo, le amicizie, i primi affetti, le vicende anche tragiche in mezzo ad un mondo lavorativo prettamente maschilista e diritti sindacali ancora tutti da conquistare. Racconti autentici, raccolti da Giuseppe Mariuz, anch’egli presente alla serata e interventuo al termine dello spettacolo per trasmettere la testimonianza del suo lavoro, messo poi in scena da Elena Vesnaver, autrice dello spettacolo e attrice, con la regia di Maurizio Silvestri. Una donna sola in scena con la sua bicicletta, il resto lo hanno fatto la bravura recitativa della Vesnaver e la scenografia naturale della fabbrica, che si è ben adattata al racconto. A presentare e chiudere la serata è stato l’assessore alla cultura Michele Calligaris, che ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale e ringraziato i titolari della ditta ospitante, la famiglia Pupin composta dai coniugi Sergio e Gigliola e dal figlio Michele, ai quali sono stati consegnati alcuni presenti per la disponibilità e la collaborazione offerti per una serata culturale ben riuscita e di grande qualità.